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Patologie - 7. page

Disfagia

Per disfagia si intende la difficoltà nel deglutire i cibi solidi e/o i liquidi

Principali cause di disfagia:

-Neurogene centrali: ictus, traumi cranici, demenza, malattia di Parkinson, tumori del tronco encefalico, SLA, sclerosi multipla, malattia di Huntington, poliomielite, sifilide.

-Neurogene periferiche: neuropatia periferica (diabete), miastenia gravis.

-Muscolari: polimiosite, dermatomiosite, distrofia muscolare, acalasia, spasmo esofageo diffuso, ipertono del LES, sclerodermia

-Ostruttive: tumori, ascessi, diverticolo di Zenker, diverticoli esofagei, masse estrinseche cervicali, mediastiniche, vascolari, spondilosi cervicale, anelli cicatriziali esofagei, corpi estranei.

Ipertrofia adenoidea

ipertrofiaadenoideaLe adenoidi o tonsille faringee sono un organo linfatico che fa parte dell’anello del Waldeyer e si collocano nella parete posteriore del cavo rinofaringeo, area anatomica che mette in comunicazione l’orofaringe con le fosse nasali e dove sboccano le tube uditive di Eustachio. Date le ridotte dimensioni delle ossa del bambino il cavo rinofaringeo ha un volume notevolmente ridotto rispetto a quello dell’adulto, inoltre data la maggiore attività del tessuto linfatico nei bimbi il volume delle adenoidi è maggiore rispetto a quello dell’adulto. Si capisce come sia molto più facile che il tessuto adenoideo possa occupare in toto il cavo rinofaringeo nel bambino. Il tessuto adenoideo nel bambino è fisiologicamente ipertrofico ma si parla di ipertrofia adenoidea vera e propria quando l’ingombro dato del tessuto linfatico causa dei problemi.

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I noduli della tiroide

I noduli della tiroide sono un riscontro molto frequente: possono essere assolutamente innocui o essere un tumore tiroideo.
Nel caso alla palpazione del collo si riscontri un ingrandimento della tiroide o si percepisca una neoformazione è opportuno procedere con uno studio ecografico mirato e ad una valutazione della funzionalità tirodea mediante esami ematochimici.
L’ecografia permette facilmente di distinguere un nodulo solido da un nodulo cistico (a contenuto innocuo).
Nel caso si riscontri un nodulo solido sarà necessaria considerare la sua dimensione, la morfologia, la vascolarizzazione e la presenza di altri noduli nella tiroide o di linfonodi cervicali patologici. Questi parametri aiuteranno il clinico a stabilire l’utilità o meno di un prelievo di cellule dal nodulo mediante agoaspirato ecoguidato (FNAC): con un sottile ago si aspireranno alcune cellule da analizzare.
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L’instabilità e le vertigini

L’essere umano è in grado di percepire la propria posizione nello spazio integrando numerose informazioni che possono giungere dall’organo dell’equilibrio (posto nell’orecchio interno), dalla vista, dall’udito, dal tatto e dalla percezione della posizione del proprio corpo. Tutte le informazioni vengono processate ed elaborate dal sistema nervoso centrale.
Una patologia che interessi uno di questi passaggi può causare instabilità e vertigine.

E’ innanzitutto fondamentale distinguere le vertigini che interessino il sistema nervoso centrale (patologie neurologiche) dalle vertigini di origine periferica, di competenza ORL.
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Tonsillectomia

Tonsille ipertrofiche, criptiche, di paziente adulto affetto da tonsilliti acute recidivanti
Tonsille ipertrofiche, criptiche, di paziente adulto affetto da tonsilliti acute recidivanti

La tonsillectomia è l’intervento chirurgico di asportazione delle tonsille palatine. E’ una procedura routinaria, sicura, che attualmente viene effettuato esclusivamente in anestesia generale.
Le tonsille vengono rimosse o per patologie infettive (tonsilliti acute ricorrenti) o per problematiche di ostruzione delle vie respiratorie o per sospette neoplasie.
I criteri che portano alla corretta indicazione alla tonsillectomia differiscono sostanzialmente tra bambini ed adulti.

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Gli acufeni e l’arricchimento sonoro

Gli acufeni (o tinnito) sono dei suoni percepiti dai pazienti ma non presenti nell’ambiente. La loro natura può essere correlata a patologie organiche (otosclerosi, trauma acustico, neurinoma dell’VII nervo acustico, ipoacusia improvvisa, ipoacusia da agenti ototossici, patologie neurologiche …) o, nella maggior parte dei casi, da causa non identificabile.
Gli acufeni coinvolgono un gran numero di soggetti (fino al 15-18% della popolazione), possono essere costanti o intermittenti, monolaterali o bilaterali.
L’acufene può essere di tono acuto o grave, di intensità lieve o molto alta. Può essere molto fastidioso, soprattutto negli ambienti silenziosi, situazione in cui viene percepito maggiormente.
Chi soffre di acufeni sa quanto questo disturbo possa rappresentare un vero e proprio handicap, rendendo difficoltoso il sonno, aumentando lo stato d’ansia e di stress.
Durante la valutazione ORL è essenziale valutare se l’acufene possa avere una causa organica o meno, una volta accertato che l’acufene sia idiopatico (non abbia una causa nota) il paziente deve capire che l’acufene è un fastidio (anche importante) ma non rappresenta e non deve rappresentare un problema di salute. Continue reading

Il tappo di cerume

lavaggiotappodicerumeL’orecchio esterno fisiologicamente produce delle secrezioni ceruminose che lo proteggono da infezioni e microtraumatismi. Il cerume viene spontaneamente spontaneamente trasportato dalla pelle verso l’esterno dove verrà successivamente rimosso con la normale igiene. Il cerume mischiandosi alla pelle disepitelizzata può accumularsi causando i tanto temuti tappi di cerume. Alcune persone sono molto soggette alla formazione dei tappi di cerume, sono noti alcuni fattori di rischio: l’ipersecrezione di cerume, l’impiego di cotton fioc (che schiacciano il cerume verso il timpano), l’uso routinario di auricolari, patologie che causano un’aumentata disepitelizzazione della cute (cheratiti, psoriasi), condotto uditivo stretto o ristretto da osteomi ed esostosi. Inoltre con l’età il cerume tende ad essere più duro e quindi si è più soggetti alla formazione di tappi con l’avanzare degli anni. Il cerume delle orecchie ha una particolare caratteristica: è igroscopico, ossia si gonfia nel momento in cui viene bagnato con acqua. E’ frequente che i pazienti riferiscano di sentire molto meno, improvvisamente, dopo aver fatto la doccia. I tappi di cerume possono dare svariati sintomi: ipoacusia trasmissiva, autofonia (sentire rimbombare la propria voce), acufeni, dolore (otalgia) se compaiono sovra infezioni. Una semplice otoscopia permette di diagnosticare il tappo. Esistono differenti tecniche per rimuovere il tappo di cerume. La più semplice e la meno fastidiosa per il paziente è quella di ricorrere ai lavaggi auricolari: un getto d’acqua (a temperatura corporea) spruzzato nel condotto uditivo esterno si insinua tra la pelle ed il cerume asportandolo dal condotto. Nel caso in cui si sospetti un’infezione (sia già presente dolore) o via sia una nota perforazione della membana timpanica o altre patologie dell’orecchi,o il lavaggio è però sconsigliato. Si potrà estrarre il cerume con uncini, anse, spatole, pinze di Hartmann o con aspiratore sotto attento controllo visivo.