Da marzo 2020 gran parte del mondo sta combattendo contro il SARSCOV2.
I paesi economicamente più forti e più tecnologici hanno messo in campo tutto il loro potenziale effettuando test massivo della popolazione, il tracciamento metodico dei contatti e l’isolamento dei casi.
Oltre a queste misure specificatamente orientate a bloccare il SARSCOV2, sono state applicate misure non specifiche, con l’obiettivo di ostacolare la diffusione delle infezioni per via respiratoria: distanziamento sociale, intensificazione delle norme di igiene, affiancate dall’uso delle mascherine.
Queste misure proprio perchè apparentemente semplici sono state spesso sottovalutate. In tanti hanno negato la loro efficacia preferendo chiamare in causa altre giustificazioni più o meno scientifiche.
Dopo mesi di pandemia è lecito chiedersi cosa sia successo alle altre malattie infettive.
Purtroppo non ci sono molti stati che pubblicano i dati della sorveglianza delle malattie infettive e, soprattutto, molte malattie respiratorie sono più frequenti nel periodo freddo.
Per fortuna l’Australia offre la soluzione ad entrambi i problemi: pubblica tanti dati della sorveglianza sanitaria delle malattie infettive (http://www9.health.gov.au/cda/source/cda-index.cfm) e adesso lì è pieno inverno.
Per fortuna l’Australia offre la soluzione ad entrambi i problemi: pubblica tanti dati della sorveglianza sanitaria delle malattie infettive (http://www9.health.gov.au/cda/source/cda-index.cfm) e adesso lì è pieno inverno.
L’influenza in Australia

Guardiamo quindi al grafico che riepiloga l’evoluzione dell’influenza stagionale … no, la sorveglianza non si è interrotta ad aprile, è continuata e continua tutt’ora ma sono crollati i casi di influenza dopo marzo!

Se osserviamo il grafico che confronta l’andamento dell’influenza in Australia negli anni, vediamo che loro hanno un picco influenzale da maggio a ottobre ma non quest’anno! Il grafico sembra andare quasi a zero.
Le altre malattie infettive?

Anche altre malattie come parotite, pertosse, infezioni da rotavirus e pneumococco da aprile 2020 vedono un crollo.

Curioso come come anche un virus a trasmissione oro-fecale come il rotavirus sia stato abbattuto dalle misure di distanziamento e di igiene.
Succede solo in Australia?
Probabilmente no, il crollo dell’influenza si sta verificando in tutti i paesi dove viene rispettato il distanziamento sociale e dove vengono intensificate le norme di igiene (https://www.who.int/influenza/surveillance_monitoring/updates/latest_update_GIP_surveillance/en/)
In questa pagina https://syndromictrends.com/metric/panel/rp/percent_positivity/organism/main vengono pubblicati in tempo reale i patogeni infettivi riscontrati da laboratori degli USA che aderiscono al “BioFire’s data aggregating program”.


Il grafico parla da solo: da aprile sono crollate tutte le infezioni. Il crollo è maggiore per le infezioni respiratorie ma è anche apprezzabile per le infezioni gastroenteriche.
Tanti colleghi sono preoccupati di come distinguere i sintomi lievi da COVID, dai sintomi dell’influenza stagionale e di altri banali patogeni respiratori.
Se le norme di igiene e il distanziamento continueranno ad essere attuate è possibile che anche in Italia si avrà un crollo delle infezioni respiratorie non COVID: in presenza di sintomi respiratori o influenzali sarà molto più bassa la probabilità di essere di fronte ad un semplice raffreddore o all’influenza stagionale e il paziente andrà trattato come COVID fino a prova contraria (tamponi a tutti e subito per interrompere la catena dei contagi).