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Collo, ipofaringe, laringe, tiroide e ghiandole salivari - 3. page

Tiroidectomia

La tiroidectomia è l’intervento di asportazione della ghiandola tiroide.
Si rende necessario in caso di:
-tumore maligno sospetto o accertato
-gozzo (o struma) il cui volume sia importante e vada a causare problemi estetici o deviazioni della trachea o dispnea o disfagia
-ipertiroidismo non più controllabile con terapia medica
-morbo di Basedow con oftalmopatia Continue reading

Parlare dopo laringectomia totale

La chirurgia LASER della laringe, le laringectomie subtotali e il miglioramento della radioterapia permettono in un gran numero di pazienti di curare i tumori della laringe senza asportarla completamente.
Purtroppo ancora oggi molti tumori della laringe e della faringe possono essere curati solo con l’intervento di laringectomia totale (eventualmente esteso alla faringe: faringolaringectomia)
L’intervento di laringectomia totale prevede l’asportazione di tutta la laringe, l’abboccamento della trachea alla cute (tracheostomia completa permanente) e la ricostruzione di una nuova via alimentare completamente indipendente dalla via aerea. Alla dimissione, i pazienti sottoposti a laringectomia totale mangiano normalmente tramite la bocca ma respirano esclusivamente attraverso la tracheostomia (non più dalla bocca e dal naso).
Spesso i pazienti vedono questo intervento come molto mutilante ma in realtà è possibile conviverci quasi normalmente: la tracheotomia può essere facilmente nascosta da un foulard o da indumenti con il collo un po’ alto ed è possibile recuperare la voce! Continue reading

La paralisi delle corde vocali

Le 2 corde vocali sono le strutture che modulando il suono permettono di produrre la voce.

Le corde vocali possono smettere di muoversi o parzialmente (paresi) o completamente (paralisi). La loro mancata mobilità può essere dovuta o ad una massa che le blocca (carcinomi) o al blocco dell’articolazione tra l’aritenoide e la cricoide (rari, per fenomeni artrosici, traumatici o per necrosi delle cartilagini) o, situazione più frequente, per un mancato controllo nervoso delle corde vocali (paralisi ricorrenziale).
Le vie nervose possono essere interrotte o a livello del sistema nervoso centrale o a livello periferico. Le corde vocali sono controllate dai nervi laringei inferiori (o nervi ricorrenti) che si staccano dal X nervo cranico (nervo vago) a livello cervicale, discendono in basso fino a livello toracico (a destra circondando l’arteria succlavia e a sinistra circondando l’arco aortico) e poi risalgono nel collo (motivo per cui si chiamano anche nervi ricorrenti) andando ad innervare la laringe. Raramente, a destra, il nervo laringeo inferiore può andare ad innervare direttamente la laringe senza discendere nel torace (nervo ricorrente che non ricorre).

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Le precancerosi ed i tumori maligni delle corde vocali

Anche le mucose della laringe ed in particolare delle corde vocali possono degenerare formando dei tumori maligni (prevalentemente carcinomi squamocellulari).

Tale fenomeno avviene prevalentemente in pazienti che fumano o che bevono cronicamente alcol.

Il processo degenerativo è rappresentato da un lungo iter, contraddistinto da molteplici stadi intermedi che vengono raccolti nella definizione generica di squamous intraepithelial lesions (SILs). Alcuni tipi di SILs sono auto-limitanti e reversibili, alcuni rimangono stabili, altri procedono inesorabilmente verso lo SCC, nonostante un adeguato follow-up e trattamento.

Leucoplachia del terzo medio della corda vocale sinistra
Leucoplachia del terzo medio della corda vocale sinistra

La classificazione più frequentemente utilizzata è quella proposta dalla World Health Organization (WHO)  nel 2005, che distingue le precancerosi laringee in:
1-Iperplasia squamocellulare: si osserva un’aumentata proliferazione cellulare che può interessare il livello spinocellulare, in tal caso si parla di acantosi, o gli strati basali o prebasali; l’architettura risulta essere regolare e priva di atipie
2-Displasia lieve: alterazione architetturale accompagnata da atipie, limitata al terzo inferiore dell’epitelio
3-Displasia moderata: alterazione architetturale interessante il terzo medio dell’epitelio, con cellule che presentano anormalità nucleari e nucleoli prominenti, senza mitosi anormali. Le lesioni possono associarsi a cheratosi
4-Displasia grave: interessante oltre i due terzi dell’epitelio,  con accentuate anomalie architetturali, atipie, evidenti anormalità nucleari, perdita di maturazione, pleomorfismo nucleare, nuclei bizzarri. Si osserva un numero aumentato di mitosi. La displasia grave ha lo stesso rischio di evoluzione a carcinoma invasivo del carcinoma in situ
5-Carcinoma in situ: ossia una trasformazione maligna che non invade la membrana basale

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I noduli della tiroide

I noduli della tiroide sono un riscontro molto frequente: possono essere assolutamente innocui o essere un tumore tiroideo.
Nel caso alla palpazione del collo si riscontri un ingrandimento della tiroide o si percepisca una neoformazione è opportuno procedere con uno studio ecografico mirato e ad una valutazione della funzionalità tirodea mediante esami ematochimici.
L’ecografia permette facilmente di distinguere un nodulo solido da un nodulo cistico (a contenuto innocuo).
Nel caso si riscontri un nodulo solido sarà necessaria considerare la sua dimensione, la morfologia, la vascolarizzazione e la presenza di altri noduli nella tiroide o di linfonodi cervicali patologici. Questi parametri aiuteranno il clinico a stabilire l’utilità o meno di un prelievo di cellule dal nodulo mediante agoaspirato ecoguidato (FNAC): con un sottile ago si aspireranno alcune cellule da analizzare.
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Fibroscopia nella valutazione della disfagia

La disfagia, ossia la difficoltà nel deglutire gli alimenti, può avere numerose cause e può essere causata da un ostacolo o a livello faringo-laringeo o a livello esofageo.
L’Otorinolaringoiatra gioca un ruolo importante nella valutazione dei pazienti disfagici, sia nell’identificazione della causa che nell’impostazione delle norme alimentari per ridurre al minimo i rischi correlati alla disfagia. Infatti i pazienti disfagici hanno un elevato rischio di inalazione degli alimenti: se la deglutizione non è efficace i cibi possono accidentalmente penetrare nelle vie aeree. L’inazione può causare infezioni polmonari anche gravi.
La fibroscopia standard permette di valutare l’anatomia e la corretta capacità della laringe di impedire ai cibi di penetrare nella trachea.
Inoltre è possibile osservale la faringe e la laringe in tempo reale mentre il paziente ingerisce degli alimenti liquidi e semi-solidi colorati. Si può così avere una chiara idea del grado di disfagia ed introdurre degli accorgimenti per ridurre al minimo il rischio di polmonite.

Fibroscopia nella valutazione della roncopatia

Tutti i pazienti affetti da roncopatia e da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) dovrebbero effettuale una valutazione ORL con fibroscopia.
Nei pazienti affetti da roncopatia verrà inizialmente effettuata una fibroscopia standard in modo da escludere problematiche anatomiche che possano influenzare o causare la patologia (deviazione del setto nasale, ipertrofia della base linguale, ptosi palatale)
Successivamente è importante effettuare la manovra di Muller: si richiede al paziente di effettuare un’inspirazione forzata tenendo la bocca chiusa e le narici tappate. La pressione negativa che si viene a creare nella faringe simula il collasso della faringe che si verifica nel sonno con la riduzione del tono muscolare.
Questa procedura permette di simulare, in modo non invasivo, il collasso delle vie aeree che avviene durante il sonno.
Identificato il problema anatomico che può influenzare la roncopatia si potrà impostare con il paziente un corretto piano terapeutico

Norme alimentari ed abitudini di vita per ridurre il reflusso gastroesofageo e la laringopatia da reflusso

Di seguito potete trovare delle importanti norme per ridurre il reflusso gastroesofageo e ed i sintomi correlati alla laringopatia da reflusso. Rispettando queste norme potrete ridurre il disagio legato alla malattia ed anche ridurre o interrompere le terapie farmacologiche. Continue reading

Fibroscopia

La fibroscopia è un esame non invasivo, rapido, generalmente ben tollerato dal paziente che permette di esplorare le fosse nasali, la faringe e la laringe.

Si può eseguire ambulatorialmente sia ad adulti che a bambini ed ha una durata di pochi minuti.

E’ preferibile ma non obbligatorio effettuare l’esame lontano dai pasti; l’esame è generalmente ben tollerato, non è doloroso e causa solo un leggero fastidio solo raramente può essere necessario applicare dell’anestetico mediante spray.

Il fibroscopio è dotato di un sottile fascio di fibre ottiche, in grado di ruotare in base ai comandi dell’operatore che viene introdotto attraverso una narice e permette di osservare il vestibolo nasale, le fosse nasali, i meati, in setto nasale, il cavo rinofaringeo, lo sbocco delle tube uditive, la presenza di tessuto adenoideo, l’orofaringe, l’ipertrofia della base lingua, la laringe, la motilità delle corde vocali, l’ipofaringe.
Il fibroscopio è uno strumento fondamentale per l’Otorinolaringoiatra che permette di escludere neoformazioni nasali, faringee e laringee. Permette di valutare la presenza di polipi nasali, di secrezioni purulente, segno di sinusite. Nei bambini è l’esame di scelta per valutare l’ipertrofia adenoidea. E’ possibile inoltre visualizzare le corde vocali per studiare l’origine di problemi della voce (disfonia), ricercando tumori, noduli, polipi, granulomi, edema di Reinke, deficit di motilità delle corde vocali. La fibroscopia ha anche un importante ruolo nella valutazione della roncopatia e della disfagia
E’ consigliabile effettuare una fibroscopia se si hanno problemi di difficoltà nella respirazione nasale, sinusiti croniche,  epistassi recidivanti, otiti medie effusive persistenti, roncopatia-apnee nel sonno, disfonia che perdura da oltre 15 giorni, tosse persistente senza problematiche polmonari, comparsa di linfoadenopatie del collo.

Fibroscopia flessibile transnasale con valutazione della trachea (possibile solo in alcuni soggetti molto collaboranti)