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Sono tutti asintomatici i nuovi casi diagnosticati? Quali sono i veri numeri?

Con il progressivo allentamento delle misure di contenimento, nell’ultimo periodo, stiamo vedendo un aumento dei i casi e, in minor misura, dei ricoveri.
 
In tanti, purtroppo anche medici quotati, affermano e sostengono che i nuovi casi siano tutti o quasi asintomatici, alludendo ad una non rilevanza del problema. C’è chi si lancia e in interviste a testate nazionali afferma che il 90% dei nuovi casi sia asintomatico.
Il problema é che tanti cittadini a furia di sentire tali affermazioni dette da medici e politici si convincono che siano vere.
Vediamo quali sono i veri numeri, quelli dichiarati dall’Istituto Superiore di Sanità, se sono coerenti e quali conclusioni si possono fare.

L’ISS pubblica la data di inizio dei sintomi per i casi diagnosticati dal 3 al 16 agosto, dato disponibile per 2312 su 5813 casi.
Ciò vuol dire che almeno il 40% dei casi é sintomatico e gli asintomatici sono al massimo il 60%.
Questo dato é coerente con quello riportato nel grafico che vi allego (figura 16) della stratificazione per gravità alla diagnosi.
60% é molto diverso da “tutti” o dal 90%
Quindi gli asintomatici sono il 60%?
Ho usato la dicitura “al massimo” perché il dato della figura 16 si riferisce alla situazione al momento della diagnosi. Molti casi vengono oggi identificati in stadio estremamente precoce e quindi potrebbero essere ancora in fase di incubazione e presentare sintomi successivamente.
Abbiamo un’altra fonte dove cogliere la gravità dei nuovi casi: l’infografica web dell’ISS aggiornata quotidianamente (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-dashboard)
Qui viene riportata la gravità attuale dei casi diagnosticati nell’ultimo mese, stratificati per fascia d’età. Come vedete, per quanto gli asintomatici siano parecchi, non sono il 90%.
Questa grafica indica lo stato attuale, quindi tra quelli che vengono indicati come asintomatici possono essere presenti sia i casi in incubazione che quelli guariti clinicamente, in attesa del doppio tampone negativo.
Come mai così tanti asintomatici?
É ormai noto da mesi che gli asintomatici rappresentano una quota importante dei casi, che viene stimata nel 26-38% (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.04.25.20079103v3.full.pdf+html)
Come mai ne stiamo trovando il 50-60%?
Ci sono tre spiegazioni:
-la prima, come ho già detto, é che alcune delle nuove diagnosi sono soggetti in incubazione che manifesteranno i sintomi successivamente.
-la seconda é legata al fatto che oggi si stanno infettando prevalentemente giovani come dimostrato dall’età media dei casi più bassa rispetto a quella della popolazione (32 vs 45 anni). In persone più giovani ci si aspetta forme più lievi ed una maggiore quota di asintomatici.
-la terza spiegazione é legata ai limiti intrinseci del test: la ricerca del sarscov2 mediante PCR é un esame molto molto specifico, ossia c’è una bassissima probabilità che l’esame risulti positivo in un soggetto non infetto. Ma questa probabilità non é zero e testando tantissime persone i falsi positivi possono essere un numero non trascurabile. La specificità del tampone é superiore al 99,75% come dimostrato dalla bassissima percentuale di tamponi positivi a giugno-luglio (il 12/6 erano positivi lo 0,23% di 70620 tamponi) Se oggi testiamo 70000 persone al giorno é possibile che, al massimo, 100-150 casi al giorno siano dei falsi positivi e quindi che una parte dei soggetti dichiarati asintomatici siano in realtà falsi positivi.
I falsi positivi reali potrebbero essere meno di 100-150 al giorno su 70000 tamponi, visto che la reale specificità del tampone potrebbe essere superiore al 99,75%. Con una specificità del 99,9% i falsi positivi si riducono a qualche decina al giorno.
Riepilogando: gli asintomatici sono oggi una percentuale rilevante sia per le caratteristiche dell’infezione da sarscov2, sia per un’età media bassa, sia per una quota bassa ma non irrilevante di falsi positivi.
I casi stanno aumentando ma il rapporto sintomatici e asintomatici é grossomodo sempre lo stesso, come riportato dall’ISS e come confermato dal crescente numero di ricoveri, quindi stanno aumentando anche i sintomatici.
Non bisogna sottovalutare un aumento dei casi. La cura o il vaccino non arriveranno a breve, se i casi aumentano (e lo fanno in modo esponenziale), prima o poi ci si troverà nuovamente in difficoltà.
Bisogna essere rigorosi nel distanziamento, nell’utilizzo delle mascherine e nelle misure di igiene per ridurre i contagi.