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Esami ORL

Endoscopia nasale

L’endoscopia nasale è una procedura ambulatoriale non invasiva di esplorazione delle fosse nasali mediante un endoscopio rigido o un fibroscopio. La procedura è generalmente ben tollerata e causa un lieve fastidio. Talvolta può essere necessario utilizzare dell’anestetico locale e/o del decongestionante per ridurre il gonfiore delle mucose e rendere più agibile l’esplorazione delle fosse nasali. Continue reading

Head impulse test

L’head impulse test è un esame clinico molto utile nella valutazione di pazienti affetti da vertigini o deficit dell’equilibrio.
E’ un test non invasivo molto rapido ma non sempre di facile valutazione.
Si chiede al paziente di fissare un punto in prossimità degli occhi dell’operatore (la punta del naso o un bottone della camicia) e si fanno fare alla testa del paziente dei movimenti brevi ma molto rapidi verso destra o verso sinistra in maniera imprevedibile.
In condizioni normali il cervello sfrutta le informazioni provenienti dalla vista e dall’organo dell’equilibrio e riesce a mantenere sempre le pupille fisse sul bersaglio.
Se l’organo dell’equilibrio non lavora correttamente, ruotando la testa verso il lato malato, la pupilla non riuscirà a rimanere sul bersaglio e tenderà ad andare lateralmente; in un secondo momento il cervello si rende conto dell’errore e corregge lo sguardo con un movimento rapido della pupilla (saccade).

L’esame otovestibolare

Le vertigini e l’instabilità sono un problema molto frequente, possono colpire sia giovani che anziani, sia persone sane che con comorbilità e possono essere estremamente invalidanti.

Il nostro equilibrio dipende da un enorme numero di fattori, il nostro cervello infatti elabora molte informazioni che giungono dai 2 organi dell’equilibrio (collocati nell’orecchio interno), dalla vista, dal nostro tatto e dalle nostre articolazioni. Integrando queste informazioni siamo in grado di percepire la nostra posizione nello spazio. Quando uno dei meccanismi in gioco o la stessa capacità del cervello di integrare le informazioni sono compromesse ecco che si possono verificare l’instabilità e le vertigini.

Le forme che dipendono dall’organo dell’equilibrio vengono inquadrate e seguite dall’Otorinolaringoiatra, mentre quelle che dipendono dal nostro cervello vengono seguite dal neurologo. Solo raramente le forme sono nettamente distinte quindi spesso il paziente vertiginoso viene valutato per la prima volta dall’Otorinolaringoiatra anche per forme neurologiche.

L’Otorinolaringoiatra ha quindi la responsabilità innanzitutto di identificare le forme che possono rappresentare un vero rischio per la vita del paziente (alcune forme di ictus si possono presentare con vertigini) e successivamente distinguere in forme centrali e periferiche ed impostare una corretta diagnosi. Continue reading

L’esame audiometrico tonale

esameaudiometrico_2L’esame audiometrico tonale permette di obiettivare un calo dell’udito quantificando l’entità della perdita uditiva e quali frequenze siano compromesse. E’ inoltre possibile studiare separatamente la funzionalità del nervo acustico e del sistema di trasmissione dei suoni (orecchio esterno, membrana timpanica, catena ossiculare ed orecchio medio).
E’ un’esame semplice, non invasivo e di breve durata.
Il paziente viene posto in un ambiente silenzioso o insonorizzato e vengono posizionate delle cuffie tramite le quali vengono fatti ascoltare dei toni puri (suoni con una specifica frequenza) ad un’intensità nota. Viene chiesto al paziente di segnalare quando è in grado di udire i suoni. Viene quindi segnato su un tracciato la minima intensità a cui il soggetto è in grado di sentire i suoni, distinguendo le singole frequenze e le due orecchie.

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Videonistagmografia

2016-05-01 16.03.37Nel soggetto sano, l’organo dell’equilibrio (sistema vestibolare) gioca anche un ruolo fondamentale nell’assistere il cervello nel controllo del movimento degli occhi in modo da non perdere la fissazione di un oggetto nonostante bruschi movimenti del capo.
In situazioni patologiche il sistema vestibolare può causare dei movimenti oculari anomali detti nistagmo.

L’accurata valutazione di questi movimenti sia spontanei che provocati è fondamentale per inquadrare le vertigini e l’instabilità. Essendo i movimenti oculari controllati sia dal cervello che dal sistema vestibolare è importante cercare di escludere per quanto possibile l’attività centrale: si cerca quindi di mettere il paziente in condizione di non vedere l’ambiente circostante. Per ottenere questa condizione si possono utilizzare gli occhiali di Frenzel dotati di lenti fortemente miopizzanti che fanno perdere al paziente ogni riferimento visivo.

L’evoluzione tecnologica è rappresentata dalla videonistagmografia: una maschera dotata di telecamera con illuminatore ad infrarossi. Una volta indossata il paziente sarà nel completo buio mentre l’esaminatore potrà studiare ed eventualmente registrare i movimenti degli occhi valutandoli in un monitor.

Registrazione con videonistagmografia del nistagmo rotatorio fisiologico in soggetto sano Continue reading

Otoscopia

L’otoscopio è uno strumento dotato di un innesto per i coni auricolari monouso, di una luce e di una lente di ingrandimento.
Permette di osservare il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica in maniera molto agevole. E’ sufficiente effettuale una leggera trazione verso l’esterno e posteriormente sul padiglione auricolare e posizionare lo strumento.
E’ possibile escludere la presenza di tappi di cerume, di restringimenti del condotto uditivo esterno (esostosi ed osteomi), escludere otiti esterne, valutare l’integrità della membrana timpanica, escludere miringiti, otiti medie acute ed effusive.
L’esame si può effettuare facilmente anche nei bambini.

Membrana timpanica destra sana
Membrana timpanica destra sana
Membrana timpanica sinistra sana, si noti in trasparenza la staffa (nel quadrante postero-superiore)
Membrana timpanica sinistra sana, si noti in trasparenza la staffa (nel quadrante postero-superiore)
Membrana timpanica sinistra sana
Membrana timpanica sinistra in guarigione dopo episodio di otite media effusiva

Fibroscopia nella valutazione della disfagia

La disfagia, ossia la difficoltà nel deglutire gli alimenti, può avere numerose cause e può essere causata da un ostacolo o a livello faringo-laringeo o a livello esofageo.
L’Otorinolaringoiatra gioca un ruolo importante nella valutazione dei pazienti disfagici, sia nell’identificazione della causa che nell’impostazione delle norme alimentari per ridurre al minimo i rischi correlati alla disfagia. Infatti i pazienti disfagici hanno un elevato rischio di inalazione degli alimenti: se la deglutizione non è efficace i cibi possono accidentalmente penetrare nelle vie aeree. L’inazione può causare infezioni polmonari anche gravi.
La fibroscopia standard permette di valutare l’anatomia e la corretta capacità della laringe di impedire ai cibi di penetrare nella trachea.
Inoltre è possibile osservale la faringe e la laringe in tempo reale mentre il paziente ingerisce degli alimenti liquidi e semi-solidi colorati. Si può così avere una chiara idea del grado di disfagia ed introdurre degli accorgimenti per ridurre al minimo il rischio di polmonite.

Fibroscopia nella valutazione della roncopatia

Tutti i pazienti affetti da roncopatia e da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) dovrebbero effettuale una valutazione ORL con fibroscopia.
Nei pazienti affetti da roncopatia verrà inizialmente effettuata una fibroscopia standard in modo da escludere problematiche anatomiche che possano influenzare o causare la patologia (deviazione del setto nasale, ipertrofia della base linguale, ptosi palatale)
Successivamente è importante effettuare la manovra di Muller: si richiede al paziente di effettuare un’inspirazione forzata tenendo la bocca chiusa e le narici tappate. La pressione negativa che si viene a creare nella faringe simula il collasso della faringe che si verifica nel sonno con la riduzione del tono muscolare.
Questa procedura permette di simulare, in modo non invasivo, il collasso delle vie aeree che avviene durante il sonno.
Identificato il problema anatomico che può influenzare la roncopatia si potrà impostare con il paziente un corretto piano terapeutico