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Fisiologia della deglutizione

L’atto deglutitorio inizia come un atto volontario e viene successivamente coordinato a livello del tronco encefalico dal nucleo del tratto solitario e dal nucleo ambiguo.

Nella deglutizione il bolo incontra una serie di sfinteri: labiale, linguo-palatale, velofaringeo, laringeo, m. cricofaringeo (UES), LES.

Fase di preparazione extraorale / anticipatoria: manipolazione degli alimenti (cottura, preparazione), input sensoriali con attivazione di riflessi, memoria sensoriale come preparazione da alimenti nocivi.

Fase buccale o di preparazione orale: il cibo viene accolto, esplorato, masticato, la lingua controlla il cibo e deterge il cavo dai detriti, si osserva l’anteriorizzazione del palato molle con riduzione del rischio di caduta del cibo in faringe.

Fase orale: il bolo viene spinto dalla lingua contro il palato molle verso l’istmo delle fauci, fino ad innescare il riflesso della deglutizione. . Sfintere labiale e arcate dentali sono chiuse, m. buccale tonico per evitare dispersione nei solchi laterali.

Fase faringea: Fase complessa della durata di un secondo che inizia quando il bolo,  raggiunti i pilastri palatini anteriori, elicita il riflesso della deglutizione ed innesca una “cascata” di funzioni motorie coordinate: apertura sfintere glossopalatale, chiusura dello sfintere velo-faringeo, inizio della peristalsi faringea, elevazione dello ioide e della laringe e chiusura dello sfintere laringeo, rilascio dello sfintere cricofaringeo.

Fase esofagea: Durata variabile tra 8 e 20 sec. e caratterizzata da onde peristaltiche  della m. liscia con progressione cranio-caudale

Fase gastrica: Superamento dello SEI ed ulteriore trasformazione del bolo per secrezione gastrica, contrazioni coordinate della m.liscia e contrazione tonica degli sfinteri superiore ed inferiore.